L’ Edipo re è uno dei testi più conosciuti nella storia della mitologia antica per la naturalezza dell’argomento,
l’attualità del tema, la storia del figlio che compie grandi peripezie per poi arrivare, inconsapevolmente e fatalmente all’uccisione del padre è forse quanto di più i attuale ci possa essere.
Proprio da questa storia deriva il principio che un figlio, per poter crescere e maturare, deve necessariamente uccidere metaforicamente il proprio padre. Sin dall’antichità è sempre stato così, i figli devono superare quella dipendenza psichica, fisica rispetto ai genitori ( i Greci ad esempio parlano del mito di Elettra), per poter acquisire una propria autonomia intellettiva , di pensiero, staccandosi dal modello culturale vecchio. La ribellione giovanile è un fatto naturale , non necessariamente traumatico che può benissimo convivere pacificamente se alla base c’è rispetto . L’adolescente va istintivamente in contrasto con i principi e le regole dei propri genitori, perché ai suoi occhi appaiono troppo rigidi , anacronistici e assolutamente privi di fondamento storico. Egli deve liberarsi di questo antico fardello per poter essere libero di sviluppare una propria identità del tutto nuova, scevra da condizionamenti ; il modello culturale propinato dal padre non può andar bene per il figlio che lo rielaborerà tenendo conto del momento storico, delle sue attitudini personali e del suo ruolo di adulto. Se così non dovesse succedere, ci troveremmo di fronte a giovani frustati, assolutamente privi di personalità e totalmente dipendenti dai loro genitori.